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Vorrei che i pazienti oncologici si sentissero meno soli
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"Offrire uno strumento sicuro per la condivisione e il supporto tra pazienti oncologici ed uscire dall’isolamento"
Fernanda è una biologa specializzata in biofisica molecolare che si occupa di ricerca medica in diversi istituti di rilievo. Il suo lavoro l’ha portata inevitabilmente a lavorare con le cellule, in particolar modo quelle tumorali.
Oltre alle cellule colpite dalla malattia, ha voluto conoscere la parola di chi le porta con sé. Da qui è nato un dialogo con queste persone e la volontà di trovare una soluzione che permettesse loro di sentirsi meno sole.
Dopo una campagna di successo su un portale italiano di crowdfunding, cofinanziata dal gruppo farmaceutico MSD, Fernanda si è rivolta a noi per la realizzazione del suo progetto: una community app per pazienti adulti oncologici, in cura, cronici o guariti.
Oltre alle cellule colpite dalla malattia, ha voluto conoscere la parola di chi le porta con sé. Da qui è nato un dialogo con queste persone e la volontà di trovare una soluzione che permettesse loro di sentirsi meno sole.
Dopo una campagna di successo su un portale italiano di crowdfunding, cofinanziata dal gruppo farmaceutico MSD, Fernanda si è rivolta a noi per la realizzazione del suo progetto: una community app per pazienti adulti oncologici, in cura, cronici o guariti.

Fernanda aveva già un’idea molto chiara su quali fossero le esigenze di queste persone.
Il bisogno di confrontarsi con le persone e parlare della malattia è sempre difficile, specialmente se non hanno mai affrontato questo percorso. L’unico contatto spesso si ha con i dottori e con i propri familiari che rischiano di sentirsi in difficoltà nell’aiutare i malati oncologici dal punto di vista emotivo.
Gli unici canali di informazione sono i blog o le pagine social di queste persone che hanno deciso di raccontare la loro storia agli altri ma spesso avere un contatto diretto con loro è difficile e non garantisce protezione e anonimato. Questi sono elementi chiave per gli altri pazienti oncologici che hanno bisogno di sentirsi sicuri e all’interno della loro comfort zone, senza compromettere i loro dati sensibili.
Dopo il primo incontro con Fernanda abbiamo composto il team di progetto. Oltre al team tecnico di sviluppo abbiamo coinvolto degli UX e UI designer. Il progetto richiedeva una componente molto delicata, viste le tematiche trattate, e il nostro obiettivo era quello di costruire l’app con i pazienti oncologici al centro: per questo motivo il nostro team creativo specializzato nell'esperienza degli utenti ha avuto un ruolo fondamentale nella progettazione e sviluppo dello strumento.
Sono stati realizzati diversi mockup e prototipi che sono stati fatti testare ad una cerchia ristretta di pazienti oncologici con l’aiuto di Fernanda che ha fatto da referente tra loro e il nostro team, in modo da garantire il loro completo anonimato. Una volta definite le caratteristiche e l’interfaccia validata dagli utenti, siamo andati avanti con la progettazione dell’app e lo sviluppo vero e proprio.
Gli unici canali di informazione sono i blog o le pagine social di queste persone che hanno deciso di raccontare la loro storia agli altri ma spesso avere un contatto diretto con loro è difficile e non garantisce protezione e anonimato. Questi sono elementi chiave per gli altri pazienti oncologici che hanno bisogno di sentirsi sicuri e all’interno della loro comfort zone, senza compromettere i loro dati sensibili.
Dopo il primo incontro con Fernanda abbiamo composto il team di progetto. Oltre al team tecnico di sviluppo abbiamo coinvolto degli UX e UI designer. Il progetto richiedeva una componente molto delicata, viste le tematiche trattate, e il nostro obiettivo era quello di costruire l’app con i pazienti oncologici al centro: per questo motivo il nostro team creativo specializzato nell'esperienza degli utenti ha avuto un ruolo fondamentale nella progettazione e sviluppo dello strumento.
Sono stati realizzati diversi mockup e prototipi che sono stati fatti testare ad una cerchia ristretta di pazienti oncologici con l’aiuto di Fernanda che ha fatto da referente tra loro e il nostro team, in modo da garantire il loro completo anonimato. Una volta definite le caratteristiche e l’interfaccia validata dagli utenti, siamo andati avanti con la progettazione dell’app e lo sviluppo vero e proprio.

L’app ha un’interfaccia semplice ed è facile da usare. Gli utenti possono fare il login e creare il proprio profilo, inserendo il proprio stato di salute e la tipologia di tumore affrontato. Questo aiuta gli utenti ad individuare le persone che hanno vissuto e stanno vivendo la loro stessa sfida, mettersi in contatto con loro e condividere le proprie storie, scambiarsi consigli e sentirsi meno soli, tramite la chat dell’App.
Una sezione dell’app è dedicata invece alle informazioni scientifiche e ai consigli di medici e psicologi.
Le informazioni personali degli utenti, così come le chat, sono protette dalle migliori tecnologie di data security e gli utenti possono segnalare comportamenti o usi inappropriati dell’app. Una volta portato a termine lo sviluppo, abbiamo fatto testare l’app da un gruppo di utenti per diverse settimane e apportato le ultime modifiche prima del rilascio.
L’app è stata pubblicata su App Store e su Google Play e conta già una cerchia di utenti che continuamente interagiscono tra loro e ci forniscono numerosi feedback per migliorare l’app. Ora Fernanda può continuare la sua ricerca su queste cellule e sapere che oltre al lato scientifico ha dato un contributo altrettanto importante a quello umano della malattia.
Una sezione dell’app è dedicata invece alle informazioni scientifiche e ai consigli di medici e psicologi.
Le informazioni personali degli utenti, così come le chat, sono protette dalle migliori tecnologie di data security e gli utenti possono segnalare comportamenti o usi inappropriati dell’app. Una volta portato a termine lo sviluppo, abbiamo fatto testare l’app da un gruppo di utenti per diverse settimane e apportato le ultime modifiche prima del rilascio.
L’app è stata pubblicata su App Store e su Google Play e conta già una cerchia di utenti che continuamente interagiscono tra loro e ci forniscono numerosi feedback per migliorare l’app. Ora Fernanda può continuare la sua ricerca su queste cellule e sapere che oltre al lato scientifico ha dato un contributo altrettanto importante a quello umano della malattia.